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Luigino, detto Gino, fa parte di una famiglia qualunque di un paese poco importante. Ha combattuto nella grande guerra e, quando ritorna a casa, riesce a realizzare il suo sogno: diventare un panettiere. I fascisti vanno al potere, ma Gino ritiene di essersi già speso abbastanza per la patria e non ha nessuna intenzione di combattere di nuovo; si rifiuta di far parte del partito fascista e di iscrivere i suoi figli all'opera nazionale balilla. Viene minacciato e picchiato, ma non cede. Preferisce opporsi e per questo viene trasportato in un campo di concentramento, poi trasferito in un altro. Viene risparmiato dai nazisti perché è panettiere e, quindi, utile. Gino vede arrivare e morire ogni giorno centinaia di persone, ma decide che non farà la stessa fine. Assieme ad altri prigionieri inizia a sottrarre armi, benzina, soldi, e a tramare per radere al suolo il lager.